MARCHINI ABETI
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Albero di Natale

L'ALBERO DI NATALE

a cura di
Alfio Marchini

Dalle origini della tradizione.....
...alle campagne d'informazione (diseducative)
contro l'uso di piante vere.



La tradizione di ornare un albero sempreverde in occasione del Natale, originatasi in Germania nel VII secolo, e già comunissima alla fine dell'ottocento in Nord Europa e negli Stati Uniti, si è diffusa rapidamente in Italia a partire dagli anni 50, tanto che oggi l' "Albero di Natale" è tradizione comune nella maggior parte delle famiglie.

Si stima che in Italia vengano utilizzati ogni anno circa 9 milioni di abeti.
La produzione di queste piante proviene da una normale attività agricola di tipo vivaistico.

Purtroppo, negli ultimi anni, si sono verificate delle campagne di informazione contro l'impiego di piante di abete 'vere' a favore di quelle sintetiche ...in modo da 'salvaguardare il bosco' che andrebbe soggetto a tagli ed asportazioni indiscriminate... fino ad affermare (TG2 del 14.12.98) che questo utilizzo comporta la distruzione di centinaia di ettari di foreste!!

La causa di tutto questo è dovuta in gran parte ad una scarsa conoscenza sull'origine degli abeti destinati ad ornamento natalizio che derivano per circa il 90% da coltivazioni vivaistiche specializzate e il restante 10%  (si tratta di cimali o punte di abete) provenienti dalla normale pratica forestale che prevede interventi colturali di 'sfolli' e/o diradamenti indispensabili per lo sviluppo e la sopravvivenza del bosco e regolarmente autorizzati dal Corpo Forestale dello Stato.
" L'albero di Natale: una consuetudine che, se bene disciplinata, giova alla buona tecnica ed alla economia del bosco". E' il titolo di un articolo di  Gambi (1967) pubblicato più di 40 anni orsono.

In Italia la coltivazione dell'albero di Natale è concentrata prevalentemente in Toscana (province di Arezzo e Pistoia) ed in Veneto. A questo riguardo si stimano in Toscana circa 800 ettari destinati a questa coltivazione, che riveste una notevole importanza economica soprattutto per le zone montane e collinari di questa regione  dove rappresenta una forma interessante di integrazione dei redditi e di utilizzo di terreni  ex agricoli e pascolivi altrimenti destinati all'abbandono e conseguente degrado idrogeologico.
Si tratta quindi di una coltivazione che, nel rispetto del delicato equilibrio dell'ambiente montano, può rappresentare una ideale forma di utilizzo di terreni marginali di media collina e montani, e può indurre alla costituzione di aziende specializzate di una certa estensione che optino per una riconversione produttiva globale verso questa coltura.

La coltivazione viene quindi assimilata al comparto produttivo ortoflorovivaistico e regolamentata dalle vigenti normative (L.987/31 - L.R.55/95 e succ.ve) che prevedono il rilascio da parte dell'Amministrazione Provinciale competente della relativa autorizzazione.


Marchini Alfio Via Ponte Sorana snc PESCIA PT - P.IVA 01746170479
L'albero vivo di qualità
per il Natale tradizionale
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